La semplice complessità dell’Amore
La semplice complessità dell’Amore
In questi giorni con amici si è parlato d’amore e vorrei condividere pubblicamente alcuni pensieri che sono scaturiti nonostante sappia che parlare dell’Amore è come parlare della meditazione e del “sentire” sublime che sfugge a qualsiasi definizione.
Mi soffermo solo su due aspetti. Il primo riguarda la necessità. Vivendo in un’epoca drogata dal mito della falsa libertà ed indipendenza è difficile comprendere e sperimentare l’Amore, che è una relazione necessaria e di dipendenza. Come diceva Platone due esseri nell’Amore si completano e non possono esistere più l’uno senza l’altro. L'altra persona diventa necessaria perché non è più “altro” da me ma è parte di ciò che sono e la mia vita senza di lei non ha più senso. Capitava spesso che alla morte della persona amata anche l’altra si spegnesse dopo poco spontaneamente. Io l’ho sempre trovata una cosa di una bellezza straziante e spero di non sopravvivere più di sette respiri senza di lei.
Il secondo aspetto importante è l’aspetto olistico dell’amore. Quando si ama, si ama totalmente l’altra persona e non si è minimamente in grado di scindere qualità e difetti, l’Amore non conosce divisioni. Quando ci si sorprende a dire "lo amo ma" significa che ciò che si prova è ancora nella sfera mentale e non ha nulla a che vedere con un sentire autentico.
m.m.